OBLIQUE – La genesi del progetto

…forse dovremmo riconsiderare il modo in cui prendiamo decisioni e risolviamo problemi. Forse dovremmo riconoscere l’ubiquità e l’inevitabilità dell’obliquità (John Kay, economista, 2010)

L’obiettivo della mostra è esplorare la genesi del progetto, riflettendo su come un’idea si trasforma in realtà, passando attraverso un atto spontaneo che, pur nella sua incompiutezza, rappresenta il campo di tensione tra l'architetto, il genius loci, e l’idea architettonica tracciata su carta.

La ricerca non è mai un cammino rettilineo, ma piuttosto un continuo tentativo di esplorazione, che a volte si fa obliquo, trasversale, fatto di piccoli passi che si snodano tortuosamente verso territori inesplorati. Si propone uno sguardo alternativo e profondo, capace di cogliere la complessità del mondo. Il cammino creativo offre una visione alternativa della realtà da una prospettiva diversa che offre molteplici punti di osservazione.

Gli esercizi progettuali qui esposti invitano a riflettere sull’importanza dell’incognito e sulla necessità di costruire eccezioni alle regole esistenti; un’operazione che abbraccia traiettorie impreviste e rivaluta il tempo dell’osservazione e dell’esplorazione lenta.

La natura complessa e non lineare del processo creativo nell’architettura diventa il tema centrale dell’esposizione. La genesi di un progetto è influenzata da molteplici forze e richiede un approccio trasversale e sinergico. Un’opera di architettura è ciò che risulta da interazioni oblique tra le risorse disponibili, le ambizioni dell'architetto, le richieste del committente, le capacità tecniche dell'esecutore e i vincoli normativi, senza contare la molteplicità di fattori imprevisti.

L’architetto, simile a un Direttore d’Orchestra, coordina una rete di interazioni che trasformano l’idea in realtà.